Le motivazioni che ci spingono a coltivare un orto sul balcone sono spesso legate a un flusso di emozioni, ricordi, sapori e profumi, ma anche a un desiderio di affondare le mani nella terra e forse di tornare bambini.
Gustare un pomodoro ciliegino da una pianta che abbiamo visto germogliare e crescere, è una soddisfazione impagabile. Così come cimare il basilico appena colto per usarlo fresco o trasformarlo in pesto: la casa si inonda di un aroma persistete che invade la mente e ci rende subito felici.
Si incomincia con un vasetto di piante aromatiche e non si smette più: seminare e coltivare diventano una sana dipendenza, le attenzioni quotidiane una terapia, i tempi di germinazione una dolce attesa. E così prendersi cura del proprio orto diventa rigenerazione di sé.
Se siete approdati qui è perché avete motivazione e passione, ingredienti necessari per un buon inizio o un buon proseguimento. Ecco i nostri 5 consigli per coltivare un orto biologico a km zero attento al Pianeta.
1. La scelta del vaso: green è meglio!
Quando iniziate a ideare il vostro orto in terrazzo, la scelta del vaso è importante quanto la progettazione degli spazi o la valutazione dell’esposizione alla luce.
Il consiglio è di evitare i soliti contenitori in plastica e prediligere materiali naturali o derivanti dal riciclo virtuoso di altri elementi. I vasi geotessili sono un’ottima soluzione: il tessuto con cui sono realizzati è traspirante, ha effetto rinfrescante, favorisce il drenaggio, la giusta umidità e l’aerazione radicale.
Se scegliete questo tipo di materiale, potete valutare i vasi Gronest o simili: sono eco compatibili, composti 100% da bottiglie in plastica (PET) riciclate, sono lavabili e resistenti. L’asta metallica zincata di cui sono provvisti è utile per il passaggio del tubo d’irrigazione oppure per infilare il cartellino “segna-coltura”. La leggerezza del materiale e la doppia maniglia rendono agevole lo spostamento dei vasi anche una volta riempiti.
2. Terriccio di alta qualità e concime biologico
La terra rappresenta per la pianta l’ambiente in cui crescere, il nutrimento di cui vivere. Proprio per questo la buona riuscita di una coltivazione dipende in gran misura dal terriccio che scegliamo: dev’essere soffice e drenante, ma anche capace di conservare l’umidità.
L’orto in terrazzo dà la possibilità di mangiare qualche verdura di stagione a km zero, coltivata con le nostre mani. Optiamo quindi per un terriccio universale biologico di alta qualità, completo di elementi e microelementi necessari per lo sviluppo vegetale.
Una volta cresciute le piantine, ricordiamoci di nutrirle periodicamente con concimi organici come compost, letame, humus o stallatico.
3. Sementi biologiche e piante da coltivare in vaso
Mangiar sano direttamente dal proprio orto in vaso significa anche scegliere sementi italiane, semi biologici e biodinamici, come Arcoiris marchio rigorosamente Non Ogm.
La buona riuscita di una coltivazione dipende anche dalla selezione delle varietà ortive e officinali seminate. Il consiglio è di scegliere quelle con un apparato radicale ridotto come piante aromatiche, erbe officinali, vari tipi di insalata, pomodori, cime di rapa e peperoncino. Senza dimenticare i fiori eduli come la Viola del Pensiero, che donano colore ai nostri balconi, ma anche ai nostri piatti.
4. Attenzione all’irrigazione e al drenaggio
In un ambiente chiuso come il vaso, l’irrigazione e il drenaggio rivestono un tema importante per la salute delle nostre colture.
In fase di seminazione e germinazione è meglio procedere con l’irrigazione goccia a goccia, col nebulizzatore o l’annaffiatoio provvisto di ugello forato così da simulare la caduta naturale della pioggia.
Per evitare i momenti più caldi della giornata, le ore più favorevoli per irrigare sono la mattina presto e la sera. Ideale sarebbe il recupero dell’acqua piovana o il riutilizzo dell’acqua di cottura di riso e verdure, ma solo se non avete aggiunto il sale. Se si usa l’acqua del rubinetto, il consiglio è di lasciarla decantare per far volatilizzare eventuali disinfettanti come ad esempio il cloro.
L’orto sul balcone è fortemente dipendente dall’acqua. Anche se i vasi geotessili favoriscono la corretta umidità, le piantine hanno bisogno di costante e regolare irrigazione. Per evitare qualsiasi ristagno d’acqua è comunque consigliabile posizionare pomice o argilla espansa sul fondo del vaso, così da mantenere il giusto drenaggio.
5. Esposizione alla luce e progettazione degli spazi
Nel progettare un orto sul balcone, l’esposizione solare è requisito fondamentale. Le differenti colture, vi ringrazieranno della luce e del calore che giunge da Sud, Est e Ovest.
In base all’esposizione del vostro terrazzo potrete così decidere quali verdure è meglio coltivare, come progettare gli spazi e posizionare i diversi vasi. Creerete così una finestra sul verde con erbe aromatiche, fiori edibili, frutta e verdura di stagione, un’oasi di benessere dove mangiare ortaggi autoprodotti a km zero o più propriamente a metro zero.
Vi avvisiamo: coltivare un orto è un’esperienza che crea dipendenza, ma lasciarsi andare alla “Natura che cura” è la terapia migliore che potete regalare a voi stessi e a chi volete bene. Un’esperienza che riporta alle radici e al contatto con la terra, un’attività educativa ed emozionante da condividere con tutta la famiglia: nella gioia della partecipazione i più piccoli vi ringrazieranno.
Questi brevi e semplici consigli fanno parte del progetto di OrtinMente, nato per esportare piccoli semi di felicità attraverso la cultura della coltura, dove prendersi cura del proprio orto diventa rigenerazione di sé. E allora scegli tra le nostre OrtinBox: semina i tuoi spazi e coltiva felicità!
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